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IL PIEDE :
COME
FUNZIONA?
Lo sapevate che la sua
struttura è costituita da 26 ossa e che ci vogliono 20 muscoli per muoverlo?
Ecco l’occasione per
conoscere meglio il vostro piede.
Sopporta la fatica di quasi
diecimila passi al giorno, costretto in calzature spesso troppo strette o troppo
larghe; Ci garantisce l’equilibrio sia quando siamo fermi, sia quando ci
muoviamo: Si adatta ad 9gni tipo di terreno in tempo reale: sabbia, pietre,
asfalto: Ci permette di correre, camminare, saltare: in salita, in discesa e in
pianura; insomma il nostro piede è una macchina perfetta: Agile e potente: Che
segue costantemente i movimenti del corpo mantenendolo stabile e in equilibrio.
Ma come è formata la
struttura che regge questo capolavoro di architettura?
UNA STRUTTURA DEGNA DI
UN INGEGNERE.
Lo scheletro del piede è
formato da 26 piccole ossa che formano la struttura portante. Queste si possono
raggruppare in tre diverse sezioni: il tarso, che composto da sette ossa
costituisce la parte posteriore inferiore del piede, quella più comunemente
chiamata tallone; il metatarso, cioè la zona centrale che è composto da cinque
ossa lunghe e sottili il cui compito è quello di collegare il tarso con le
falangi; e le dita, composte ognuna da tre piccole ossa collegate fra loro: le
falangi. Ad eccezione dell’alluce che ne possiede solo due.
La struttura ossea del
piede, essendo così articolata ha dei tempi di formazione molto lunghi. Solo
intorno ai 18-20 anni la calcificazione delle strutture scheletriche del piede
può dirsi conclusa. E’ molto importante quindi che i bambini non vengano
forzati a camminare prima del tempo; uno sviluppo corretto e armonico del piede
è molto importante, infatti, per prevenire eventuali problemi futuri.
Un piede formato in modo
corretto e armonico risulta costituito da due archi naturali; uno trasversale e
uno longitudinale, che garantiscono la distribuzione ottimale del peso del corpo
su tutta l’estremità e permettono una corretta deambulazione.
I veri responsabili del
movimento sono però i muscoli e i tendini.
ECCO COME
RIUSCIAMO A MUOVERLO CORRETTAMENTE.
Il nostro piede è mosso da
circa venti muscoli, ognuno dei quali ha un “compito” specifico.
Una parte di questi muscoli
(che vengono definiti “estrinseci”) parte della gamba e si occupa dei
movimenti del piede che riguardano tutto il corpo. Un’altra categoria di
muscoli, invece detti “intrinseci”, hanno il compito più specifico di
occuparsi dei movimenti che si esauriscono nello spazio della morfologia del
piede.
Come ci accorgiamo provando
a ruotare e a inarcare, i movimenti dell’articolazione del piede sono
abbastanza limitati: noi siamo in grado di fletterlo o tenderlo, piegarlo
lateralmente a destra e a sinistra e flettere e tendere le dita. Solo
apparentemente sono spostamenti limitati e davvero sembrano movimenti semplici,
privi di importanza; in realtà sono quelli che ci permettono di camminare e di
rimanere in equilibrio anche quando siamo fermi. La limitatezza dei movimenti ci
garantisce infatti un equilibrio che sarebbe messo in discussione se il piede
avesse più “gioco”.
TRE FASI PER
NIENTE SEMPLICI.
Il movimento del passo (per
cui intervengono anche muscoli della gamba) si divide in tre fasi. Nella prima
sono protagonisti il calcagno e tutta la parte posteriore del piede, che funge
di appoggio e ammortizza il peso di tutto il corpo che si scarica dalla gamba
sul piede. La seconda fase impegna tutta la base del piede, soprattutto l’eso-piede,
cioè la parte esterna. E’ il momento in cui il corpo trova il suo equilibrio
durante la camminata. L’ultima fase è quella che permette la spinta in avanti
e la regolazione delle andature. Vengono impiegate la zona metatarsale e le
dita, in ordine a scalare, dal più esterno all’alluce che è l’ultimo e da
la spinta finale. Se il piede non presenta difetti o deformazioni; i movimenti
del passo vengono eseguiti correttamente e il corpo si trova in una situazione
di equilibrio.
Quando siamo fermi, invece,
per mantenere l’equilibrio abbiamo bisogno dell’azione dei muscoli “di
sostegno” che compongono una fittissima rete intrecciata con le terminazioni
nervose; e dei muscoli “sospensori”, che con la
loro azione accentuano la concavità dell’arco plantare dandoci
maggiore stabilità.
QUANTI TIPI DIVERSI DI
PELLE!
Il piede è la parte del
corpo umano che contiene la più grande varietà di tipi di pelle. In pochi
decimetri quadrati, infatti, sono raggruppate le pelli più dure e quelle più
delicate del nostro organismo. Incorrispondenza dei punti d’appoggio come il
tallone e il calcagno, naturalmente, la pelle deve essere forte e robusta, perché
deve sopportare la tortura di diecimila passi ogni giorno. In questa parte del
corpo la pelle è praticamente
insensibili al tatto, tanto è spessa e
dura. Sul collo del piede, invece, la pelle
è molto più sensibile e sottile: ce ne accorgiamo anche quando portiamo
scarponcini pesanti: è facile che in questa parte del piede
Francesco Ossino
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